Come trasformare i rifiuti domestici del giardino e della fattoria in ottimo concime
Compost di Paolo Stefani
Anche se in maniera non uniforme su tutto il territorio nazionale, la raccolta differenziata è ormai entrata nella consuetudine delle nostre attività casalinghe: separiamo carta, vetro, legno, plastica e metalli, pile e medicinali scaduti in modo che singolarmente possano essere trasformati e riutilizzati da un’industria specializzata o dal normale ciclo produttivo. Il fine è ottenere consistenti e importantissimi risparmi sull’approvvigionamento delle materie prime.
Quasi la metà dei rifiuti prodotti da una famiglia è rappresentata dagli scarti alimentari di provenienza vegetale e animale che devono essere restituiti al ciclo naturale che da sempre riesce a riutilizzarli – dopo le trasformazioni operate dal prezioso lavoro di piccoli organismi (i microrganismi, per l’appunto) – come parte di “fertilità” indispensabile alla vita delle piante. Riciclare l’umido è quindi una pratica umana che si inserisce in maniera altamente positiva nel mondo della natura, permettendo la restituzione al terreno di quelle sostanze che le radici delle piante hanno sottratto al suolo. Un po’ quello che succede nei boschi dove foglie, rami caduti e altri residui vegetali portano alla formazione, nel tempo, dell’ottimo terriccio tipico del sottobosco.
Chi possiede uno spazio verde attorno a casa, sia esso un giardino, un orto o entrambi, anziché conferire l’“umido” alla raccolta differenziata può riutilizzarlo per migliorare le condizioni del proprio terreno. Opportunamente trattato consentirà di svolgere un’importante azione fertilizzante, con notevole risparmio sulla spesa per i concimi e otterrà, al contempo, un sensibile miglioramento della struttura e della composizione del suolo. Per esempio, terreni troppo sabbiosi che sgrondano facilmente l’acqua di irrigazione migliorano la tenuta idrica, mentre diventano più arieggiati quelli con struttura compatta.
Il trattamento appropriato dell’umido è chiamato compostaggio, mentre il prodotto ottenuto viene comunemente definito compost.
Da non sottovalutare anche un altro aspetto: il ricorso al compostaggio avvantaggia la collettività in quanto riduce l’intasamento di discariche e inceneritori poiché viene notevolmente ridotto il volume finale di smaltimento dei rifiuti.
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